Toponomastica di Castelferretti
Questa pagina, nella sua versione attuale, è stata realizzata dalla redazione, su materiale inizialmente fornito ed elaborato da Manuela Maurizi e Sergio Badialetti .
Attendiamo i vostri contributi per integrare e completare il nostro “stradario storico”. Inviate il materiale a procastelferretti@libero.it
Via Boves – (provincia di Cuneo) – Il paese, che fu uno dei centri del Cuneese che ebbe a subire negli anni 1943/44 devastazioni ed incendi a opera dei Tedeschi. Si ricordano gli incendi del 19/9/1943 e del 2/01/1944 e il massacro dei suoi 58 civili.
Via Bassano del Grappa – (provincia di Vicenza) – Fu uno dei più importanti centri delle immediate retrovie durante la Prima Guerra Mondiale, oggetto di numerosi bombardamenti. Nella Seconda Guerra Mondiale la popolazione della cittadina fu oggetto di dure repressioni da parte dei Nazisti.
Via Osoppo – (provincia di Udine) – Osoppo fu centro di viva resistenza ai Tedeschi. L’omonima brigata partigiana, conquistato nell’estate del 1944, difese la zona sino al 15 dicembre, quando fu costretta ad abbandonare la zona libera della bassa Carnia.Via Bassano del Grappa provincia di Vicenza). Nella Prima Guerra Mondiale fu uno dei più importanti centri delle immediate retrovie, oggetto di numerosi bombardamenti. Nella Seconda Guerra Mondiale la popolazione della cittadina fu oggetto di dure repressioni da parte dei Nazisti.
Via Marzabotto – (provincia di Bologna) – Fra il 29/9/1944 e il 5/10/1944 i Tedeschi, con due reggimenti di Società Segrete, al comando del maggiore Walter Reder, circondarono la cittadina, sterminando, per rappresaglia, 1836 civili di ogni età e sesso, i cui resti sono custoditi in un ossario.
Via Cassino – (provincia di Frosinone) – Durante la Seconda Guerra Mondiale fu teatro di aspri combattimenti fra i Tedeschi e gli Alleati svoltisi fra il novembre 1943 e il maggio 1944. Nella prima fase dal 24/11/43 al 23/3/44 gli Alleati tentarono inutilmente di sfondare frontalmente le posizioni tedesche a ridosso di Cassino, costituenti la linea Gustav; nella seconda fase dal 11/5/44 al 25/ l’occupazione di alture vicine, ad aggirare Cassino distrutta e trasformata in fortiliziodai Tedeschi e a congiungersi con le truppe sbarcate ad Anzio (armata americana).
Via Cuneo – Cuneo è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Medaglia d’Oro al Valor Militare il 1º agosto 1947 per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.
Via Pieve di Cadore – (provincia di Belluno) – Durante la Seconda Guerra Mondiale dopo l’8/9/1943 e fino l’1/5/1945 fu incorporato nella regione dell’Alpenvorland retta da un commissario tedesco.
Via Vittorio Veneto – (provincia di Treviso) – Il nome di Vittorio Veneto è legato alla famosa battaglia che segnò la conclusione delle operazioni belliche sul fronte italiano della Prima Guerra Mondiale. Disputata con accanimento dal 24/10 al 31/11/1918, portò alla sconfitta dell’esercito astro-ungarico, che dopo la ritirata italiana di Caporetto si era spinto fino alla linea del Piave. Lo sforzo italiano, coronato dal successo, portò il 3 novembre alla capitolazione definitiva dell’esercito nemico e alla firma dell’armistizio di Villa Giusti.
Piazza 2 Giugno – (Festa della Repubblica) – A quella che era comunemente denominata “La Piazzetta”, o Piazza Lottizzazione Leopardi, è stato dato questo titolo, su proposta dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani. E proprio il 2 gugno 1999 si è tenuta alle ore 17.00 la cerimonia di inaugurazione, che ha visto la presenza del Sindaco, di altri rappresentanti del Comune e del CAM, delle Associazioni Civili e Militari. E’ intervenuto anche il Corpo Bandistico di Castelferretti, che ha tenuto un mini-concerto.
Via L. Bissolati – (Cremona 1857, Roma 1920) – Tra i fondatori del Partito Socialista nel 1892, divenne collaboratore assiduo di “Critica Sociale”. Nel 1895 fu eletto deputato di Pescarolo e Uniti (Cremona), ma rinunciò e assunse, dalla fondazione (1896), la direzione dell’”Avanti!”. Entrato nel 1897 in Parlamento, fu arrestato e subito liberato nel 1898 in seguito ai moti di Milano. Nel periodo giolittiano rappresentò le tendenze più moderate e riformiste del partito socialista. Favorevole alla guerra libica, fu espulso dal partito nel Congresso di Reggio nel 1912 con la frazione riformista e subito fondò, con Bonomi e Cabrini, il Partito Socialista Riformista, favorevole alla collaborazione con governi democratici e, nel 1914-15, all’interventismo, come ultima difesa dei valori democratici contro il dispotismo degli Imperi Centrali come affermazione d’una libera collaborazione fra le nazioni. Si arruolò volontario nelle truppe alpine e fu gravemente ferito al Monte Nero (1915). Ministro senza portafoglio nel gabinetto Boselli, Bissolati si adoperò a mantenere vivi e amichevoli i contatti tra il potere centrale e l’esercito combattente. Dal novembre 1917 fu, nel gabinetto Orlando, ministro per l’Assistenza militare e le pensioni.
Si dimise dopo Vittorio Veneto, il 27/12/1918, perché favorevole a un’intesa con la Jugoslavia sui problemi adriatici e perciò in disaccordo con Sonnino.
Piazza P. Albertelli – (Parma 1907, Roma 1944) – Storico della filosofia e uomo politico è autore di notevoli saggi sulla filosofia greca. Fu sin da giovane oppositore tenace del Fascismo. Durante la Resistenza diresse a Roma le forze del Partito d’Azione. Arrestato e torturato, fu trucidato alle Forze Ardeatine. Al suo nome si intitola anche un Liceo di Roma. Ha scritto: La dottrina parmidea (1935); Gli Eleati, testimonianze e frammenti (1939); Il problema morale della filosofia di Platone (1939).
Prima di essere così chiamata la piazza era dedicata a Garibaldi, poi a Foscolo e infine fu chiamata Via Marche.
Via G. Tommasi – (Ancona 1895, Mathausen 1945) – Medaglia d’oro al valore – combattente della Prima e Seconda Guerra Mondiale. Di modesta famiglia, con tenacissima volontà seppe elevarsi conseguendo la laurea di ingegneria civile. Medaglia di bronzo al valor militare nella Prima Guerra Mondiale, cui partecipò quale tenente di artiglieria. Aderente al Partito Comunista, immediatamente dopo l’8 settembre 1943, organizzò i nuclei partigiani, iniziando il movimento clandestino armato, con mandato conferitogli dal Comitato di liberazione delle Marche. Primo comandante della Brigata in provincia di Ancona, fu arrestato e nel ‘44 condannato alla deportazione con destinazione al Campo di Mathausen e successivo trasferimento al Campo di lavoro di Wiener Neustad, ove accettò di lavorare in un’officina materiali ferroviari. Esonerato dal lavoro per ragioni fisiche, fu trasferito, a piedi dal Wiener Neustad nuovamente a Mathausen, ove pervenne menomato fisicamente ed in uno stato di grave debolezza. Spirava nell’imminenza della liberazione, il 5 maggio 1945, e alla sua memoria venne concessa la medaglia d’oro al valore, perché “fra i primi a partecipare alla lotta partigiana; con instancabile attività e sprezzo del pericolo organizzò e comandò la Brigata garibaldina delle Marche. Catturato dal nemico che vedeva in lui il simbolo della resistenza partigiana, alle più atroci torture serbava il silenzio, riuscendo ad avvertire i compagni dell’incombente pericolo. Fra i deportati in Germania manteneva alto il nome dell’Italia, finché la sua eroica vita fu stroncata dagli inauditi stenti del Campo di Mathausen”.
Piazza della Libertà – Dopo aver denominato le altre vie del centro a personaggi che hanno lottato per la libertà non si poteva certo non dedicare una piazza a questo bene così prezioso e importate per l’individuo. La Costituzione Italiana del 01/01/148 mette il diritto di libertà come primo e inviolabile (art. 13). Alla libertà personale si connette tutte una serie di diritti che la nostra Costituzione garantisce separatamente e in modo particolareggiato.
L’art. 14 afferma che il domicilio è inviolabile.
L’art. 15 tutela il segreto di corrispondenza.
L’art. 16 garantisce la libertà di immigrazione per cui, salvo gli obblighi di legge, ogni cittadino è libero di uscire dal territorio nazionale e di rientrarvi; la stessa affermazione è ripetuta per quanto concerne l’emigrazione per ragioni di lavoro (art. 35).
Accanto alla libertà personale la Costituzione garantisce altri diritti di libertà, i quali riguardano il cittadino non più considerato nella vita privata ma nei rapporti sociali e politici (libertà religiosa, libertà di associazione e riunione e di insegnamento, libertà di pensiero, libertà professionale, libertà di corrispondenza, ecc…).
Tutte le libertà riconosciute dalla Costituzione non sono altro che lotte di tanti uomini che hanno combattuto e sono morti per il loro raggiungimento. Prima di essere intitolata la piazza portava il nome di Piazza XX Settembre e poi Piazza Unità d’Italia.
Via XXV Aprile -Anticamente denominata Borgo Franca, quindi via Mazzini ed a seguire via Marche, infine 25 Aprile.
Via XIV Luglio – Anticamente denominata via Giordano Bruno.
Via A. Sciesa – Amatore Sciesa di umili origini, popolano, di professione tappezziere, nel 1850 entrò in contatto con alcuni gruppi clandestini repubblicani che lottavano contro il dominio che l’Austria deteneva sul Lombardo-Veneto. Si era ad appena due anni dalle cinque giornate e il governatore generale il feldmaresciallo Radetzky perseguiva una politica ferocemente repressiva, che non lasciava altro scampo ai patrioti lombardi che la sottomissione, la forca o l’esilio, ma che d’altra parte, ben lungi dal ridurre l’opposizione politica e nazionale, la aizzava, anche se quest’ultima era costretta ad esprimersi nelle forme più clandestine. Alla diffusione di manifesti rivoluzionari partecipò anche Sciesa: la sera del 30 luglio 1851 egli venne bloccato, in corso di Porta Ticinese, in possesso di detti manifesti, ed arrestato con l’accusa di averne affisso alcune copie in via Spadari, a Milano. Condannato a morte in un processo sommario, Sciesa venne condotto allaforca: secondo la tradizione popolare, a un gendarme che, conducendolo al luogo di esecuzione, l’aveva fatto passare sotto le finestre di casa sua, esortandolo a rivelare i nomi di altri rivoluzionari in cambio del rilascio, avrebbe risposto in dialetto milanese: “Tiremm innanz!” (“Andiamo avanti!“). In mancanza del boia, defunto alcuni giorni prima, venne fucilato.Nella sentenza egli venne erroneamente chiamato Antonio e per questo motivo nacque l’equivoco legato al suo nome.
Via U. Terzi – (Parma-Monte Sant’Angelo 4 maggio 1944)
Figlio di Leopoldo. Partigiano, fu decorato di medaglia di bronzo al valore militare, con la seguente motivazione: Fino dall’inizio partecipava alla lotta di liberazione segnalandosi per slancio e coraggio in numerose azioni di disarmo. Catturato riusciva a fuggire riprendendo il suo posto di lotta. Con il suo tempestivo intervento salvava la vita al proprio comandante di brigata che era stato circondato da cinque Tedeschi riuscendo a ucciderne tre e a volgere gli altri in fuga. In una successiva circostanza teneva testa arditamente al nemico superiore di forze, finchè esaurite le munizioni cadeva barbaramente ucciso.
Questa via era però chiamata “Via del zocco”, il nome derivava dalla consuetudine di vendervi la carne di animali (bovini e ovini) che erano morti di malattia. Questa carne veniva tagliata su uno “zocco” ossia un ciocco di legno; era una delle poche occasioni in cui i poveri potevano mangiare carne ad un prezzo ad essi accessibile.
Via P. Mauri
Via N. Sauro – (Capodistria,20 settembre1880– Pola, 10 agosto1916) è stato un patriota emilitare italiano. Esponente dell’irredentismo italiano, tenente di vascellodellaRegia Marinanel primo conflitto mondiale, fu giustiziato per alto tradimento dall’Austria-Ungheria.
Via della Stazione – collega il centro con la stazione ferroviaria
Via A. Fusinato – (Schio,25 novembre1817 – Roma, 28 dicembre 1888) è stato un poeta e patriota italiano.
Via F. Magellano – (Sabrosa, 17 ottobre1480 – Mactan, 27 aprile1521) è stato un esploratore e navigatore portoghese. Intraprese la prima circumnavigazione del globo al servizio della corona spagnola. Fu il primo a partire dall’Europa verso Ovest diretto in Asia e il primo europeo a navigare nell’Oceano Pacifico. La storia del suo viaggio è pervenuta tramite gli appunti di un suo uomo d’arme, il vicentino Antonio Pigafetta, che si adoperò per il resto della sua vita a mantenere viva la memoria di Magellano e della sua impresa.
Via G. da Verazzano – (Val di Greve,1485 circa – Antille, 1528 circa), è stato un esploratore e navigatore italiano. Compì i suoi viaggi per conto della Francia ed esplorò m(Firenze,18 marzo 1454 – Siviglia,22 febbraio1512) è stato un navigatore, esploratore e cartografo italiano. Fu tra i primi e più importanti esploratori del Nuovo Mondo, tanto da lasciare il suo nome al continente. L’intuizione fondamentale di Vespucci risiedette nell’aver compreso che le nuove terre non costituissero porzioni di territorio del continente asiatico, ma facevano parte di una “quarta parte del globo”. Egli notò infatti, compiendo un viaggio al servizio del Portogallo nel 1501, che l’estensione delle zone scoperte si spingeva fino al 50º grado di latitudine sud. Da tale notevole grandezza comprese di essere in presenza di un continente fino ad allora sconosciuto.
Via A. Vespucci – (Firenze, 18 marzo 1454 – Siviglia, 22 febbraio 1512) è stato un navigatore, esploratore e cartografo italiano. Fu tra i primi e più importanti esploratori del Nuovo Mondo, tanto da lasciare il suo nome al continente. L’intuizione fondamentale di Vespucci risiedette nell’aver compreso che le nuove terre non costituissero porzioni di territorio del continente asiatico, ma facevano parte di una “quarta parte del globo”. Egli notò infatti, compiendo un viaggio al servizio del Portogallo nel 1501, che l’estensione delle zone scoperte si spingeva fino al 50º grado di latitudine sud. Da tale notevole grandezza comprese di essere in presenza di un continente fino ad allora sconosciuto. Terzo figlio di Anastasio o Nastagio Vespucci, notaio fiorentino, e di Elisabetta o Lisa Mini, nobildonna di Montevarchi, nacque il 18 marzo 1454, come testimonia l’atto di battesimo di S.Maria del Fiore; nel 1489 si trasferì a Siviglia su incarico del banchiere Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici. A Siviglia conobbe Cristoforo Colombo. Nel 1499 si unì ad Alonso de Hojeda, il quale aveva ricevuto dalla Spagna l’incarico di esplorare, in direzione sud, le coste del continente scoperto da Colombo. Navigatore e profondo studioso dei mari, durante i suoi viaggi esplorò gran parte delle coste orientali del Sud America. Fu tra i primi sostenitori dell’idea che Cristoforo Colombo avesse scoperto un nuovo continente e non una rotta occidentale per raggiungere l’Estremo Oriente per mare.
Via G. Caboto – (Repubblica di Genova, 1450 – 1451 circa – Inghilterra, 1498) è stato un navigatore ed esploratore italiano, famoso per aver continuato l’opera di Cristoforo Colombo iniziando la serie di grandi viaggi di scoperta verso il nord-ovest, in particolare per aver scoperto il Canada il 24 giugno 1497
Via O. Romero – Óscar Arnulfo Romero y Galdámez (Ciudad Barrios,15 agosto1917 – San Salvador, 24 marzo1980) è stato un arcivescovo cattolico salvadoregno. Fu arcivescovo di San Salvador, capitale di El Salvador. A causa del suo impegno nel denunciare le violenze della dittatura del suo paese, fu ucciso da un cecchino, mentre stava celebrando Messa.
Via G. Belli – (Roma,7 settembre1791 – Roma, 21 dicembre 1863) è stato un poeta italiano. Nei suoi 2200 sonetti in vernacolo romanesco raccolse la voce del popolo della Roma del XIX secolo.
Via Colonne
Via dell’Agricoltura
Via Ponte Murato
Via del Consorzio
Via Saline
Via dell’Industria
Via S. Sebastiano
Via dell’Artigianato
Via G. Marconi – Il marchese Guglielmo Giovanni Maria Marconi (Bologna, 25 aprile 1874 – Roma, 20 luglio 1937) è stato un fisico e inventore italiano. È conosciuto per aver sviluppato per primo un efficace sistema di comunicazione con telegrafia senza fili via onde radio che ottenne una notevole diffusione: evoluzioni di tale sistema portarono allo sviluppo dei moderni sistemi e metodi di telecomunicazione come la radio, la televisione e in generale tutti i sistemi che utilizzano le comunicazioni senza fili. Anche altri scienziati ed inventori hanno contribuito all’invenzione della telegrafia senza fili o hanno effettuato esperimenti simili negli stessi anni, come ad esempio Heinrich Hertz nel 1886, Nikola Tesla nel 1893, Carl Ferdinand Braun, Thomas Edison, Aleksandr Popov ed altri, ma gli esperimenti di Marconi portarono alle prime applicazioni commerciali su vasta scala della telegrafia senza fili.
Via del Tesoro
Via G. Ungaretti – Nato nel 1888 ad Alessandria d’Egitto da genitori lucchesi, compì gli studi a Parigi e si educò nel clima del Simbolismo francese e seguì i corsi di Bergson sulla durata e percezione della dimensione temporale. Ritoenato in Italia, entrò in contatto con l’ambiente della “Voce”; fu interventista e combattente della Prima Guerra Mondiale.
La sua prima raccolta in versi, Il porto sepolto (1916), conferita poi in Allegria di naufraghi (1919), rivelò in lui un poeta nuovo, il vero iniziatore della poesia pura. Seguirono L’allegria (1931), Sentimento del tempo (1933, 1936, 1942), Il dolore (1847), La terza promessa (1950), Un grido di paesaggi (1952), Il taccuino del vecchio (1960), Dialogo (1968). Notevoli anche le traduzioni poetiche e i libri in prosa Il povero nella città e Il deserto e dopo. Il poeta morì a Milano nel 1970.
Durante gli studi tutti ci ricordiamo della poesia San Martino del Carso, Natale e Non gridate più, testimonianze atroci e strazianti della capacità distruttiva della guerra e che, oggi più che mai, ci dovrebbero far riflettere.
Via E. Montale – Eugenio Montale nacque a Genova nel 1896. Nel 1927 si trasferì a Firenze, dove fu direttore del Gabinetto scientifico-letterario Vieusseux, incarico che ricoprirà fino al 1938 , quando verrà allontanato perchè non iscritto al Partito Fascista.
Dal 1947 si stabilì a Milano, dove fu redattore del Corriere della Sera, e dove morì nel 981, dopo aver ottenuto, nel 1975, il premio Nobel per la letteratura. E’ autore delle raccolte di liriche Ossi di Seppia (1925), Le occasioni (1939), La bufera e altro (1956), Satura (1966 e 1970), Diario del 1971 e del 1972 (1973), Quaderno di quattro anni (1977); di un volume di prose liriche e racconti, La farfalla di Dinard, e di numerosi saggi raccolti in diversi volumi come auto da fé, Fuori di casa, Nel nostro tempo, Sulla poesia. Tutti ricorderanno le poesie Meriggiare pallido e assorto e Spesso il male di vivere.
Via S. Quasimodo – Nato a Modica (Ragusa) nel 1901, Quasimodo trascorse la sua giovinezza nell’isola tra continui spostamenti, imposti dal mestiere del padre, capostazione delle Ferrovie. Nel 1920 si spostò a Roma per conseguire la laurea in ingegneria; ma dopo due anni interruppe definitivamente gli studi per trovare lavoro. Fece diversi mestieri: il disegnatore tecnico, il commesso presso la Rinascente di Roma, infine l’impiegato presso il Genio Civile che lo obbligherà a spostarsi di continuo per tutta Italia. Fu Elio Vittorini, Che Quasimodo aveva sposato la sorella, a mettere in contatto il cognato con Eugenio Montale e l’ambiente fiorentino della rivista “Solaria”. E’ porprio nelle edizioni Solaria che venne pubblicato il Primo libro in versi di Quasimodo, Acque e Terre (1930), seguito da altre raccolte come Oboe sommerso (1932), Erato e Apollion (1936), Poesia (1938), Ed è subito sera (1942). Nel 1938 Quasimodo si trasferì a Milano.
L’amara esperienza della guerra si riflesse nella raccolata Giorno dopo giorno del 1947, dove Quasimodo attribuì alla poesia una nuova missione umana e sociale, confermata in La vita non è u sogno del 1949.
Altre raccolte: Il falso e il verde (1956), La terra impareggiabile (1958), Dare e avere (1966). Nonostante al sua opera appaia meno importante di Ungaretti e Montale nel 1959 ottenne il Premio Nobel. Morì nel 1968.
Anche di lui non si può dimenticare le poesia da Giorno dopo giorno Alle fronde dei salici e Ed è subito sera della omonima raccolta.
Via A. Aleardi – Aleardo Aleardi,il cui vero nome di battesimo è Gaetano Maria, nacque a Verona il 4 novembre 1812 e ivi morì il 17 luglio 1878.
Di nobile famiglia studiò legge a Padova dove fu amico e compagno di Fusinato e Prati, con il quale partecipò alle manifestazioni antiaustriache organizzate dagli studenti.
Iniziò a dedicarsi alla poesia e si avvicinò agli ideali democratici risorgimentali.Entrò in contatto con Niccolò Tommaseo e Daniele Manin dal quale fu inviato a Parigi per sollecitare aiuti alla causa della Repubblica di Venezia. Prese parte ai moti del 1948 a causa dei quali venne incarcerato due volte.
Dopo l’unità d’Italia insegnò Estetica all’Accademia di Belle Arti di Firenze e nel 1873 fu nominato Senatore.
La sua fama di poeta conobbe periodi altalenanti: la sua maggior fortuna fu segnata dalla raccolta delle opere migliori della sua produzione in un volume di Canti, composti per lo più con grande attenzione metrica in una lingua letteraria vicina al modello foscoliano, dove sono presenti tutti i temi del romanticismo italico dagli ideali patriottici ai buoni sentimenti familiari.
Via S. Aleramo – Pseudonimo di Rina Faccio, Sibilla Aleramo nasce ad Alessandria il 14 agosto 1876. Presto si stabilisce con la famiglia a Civitanova Marche dove, con matrimonio riparatore, sposa a quindici anni un giovane del luogo. Nel 1901 abbandona marito e figli iniziando, come lei stessa amava dire, la sua “seconda vita”. Conclusa una relazione sentimentale con il poeta Damiani, si lega a G.Cena ma, dopo la crisi con quest’ultimo, inizia una vita errabonda che la avvicina a Milano e al movimento Futurista, a Parigi e ai poeti Apollinaire e Verhaeren, infine a Roma e a tutto l’ambiente intellettuale ed artistico di quegli anni (qui conosce Grazia Deledda). Durante la prima guerra mondiale incontra Dino Campana e con lui inizia una relazione complessa e tormentata. Nel 1936 conosce il giovane Matacotta, a cui resta legata per 10 anni e di questo periodo — la sua “quarta esistenza” — lascia testimonianza nel diario che l’accompagnerà fino alla morte. Al termine della seconda guerra mondiale si iscrive al P.C.I. e si impegna intensamente in campo politico e sociale. Collabora, tra l’altro, all’«Unità» e alla rivista «Noi donne». Muore a Roma nel 1960, dopo una lunga malattia.
Via S. Sebastianelli – Sirio Sebastianelli Castelferretti 1924 – Roma 2005. Nato da una famiglia di operai, nel 1948, alle prime elezioni libere dopo la dittatura fascista, si è candidato con successo al ricostituito comune di Falconara Marittima nelle liste del Fronte Popolare ed è entrato a far parte della Giunta come vicesindaco. Da allora ha svolto una intensa ed ininterrotta attività politica. Pur in possesso del solo diploma magistrale (le condizioni economiche non gli permisero di continuare gli studi), nel 1946 è diventato giornalista professionista lavorando prevalentemente al quotidiano l’Unità. Ha diretto diversi periodici e riviste, a vario titolo collegati alle sue convinzioni politiche. Fortemente radicato al suo paese natale, ha scritto numerose pubblicazioni su Castelferretti, lasciando una importante testimonianza della vita, dell’economia e della cultura locale.
Via O. Palme – (Stoccolma, 30 gennaio1927 – Stoccolma, 28 febbraio 1986) è stato un politico svedese, leader del Partito Socialdemocratico e primo ministro di Svezia in carica al momento della sua morte per omicidio.
Via S. Allende – Salvador Guillermo Allende Gossens (Valparaíso, 26 giugno 1908 –Santiago del Cile, 11 settembre 1973) è stato un politico cileno, primo Presidente marxista democraticamente eletto nelle Americhe. Allende fu Presidente del Cile dal 3 novembre 1970 fino alla destituzione violenta a seguito di un colpo di stato militare appoggiato dagli Stati Unit
i, avvenuta l’11 settembre1973, giorno della sua morte. Laureatosi in medicina all’Universidad de Chile, ne fu allontanato e venne inquisito per motivi politici alla fine degli studi. Nel 1933 partecipò alla fondazione del Partito socialista cileno. Successivamente eletto deputato del parlamento cileno nel 1937; quindi nel 1943 venne scelto come segretario dei socialisti e ricoprì la carica di ministro della sanità; infine nel 1945 divenne senatore. Nel 1970 ottenne la vittoria elettorale come candidato “marxista” alla nomina a presidente della repubblica del Cile, quindi presiedette un governo di coalizione. Nel 1973 un golpe organizzato dall’esercito causò la sua morte in circostanze drammatiche – probabilmente suicida – nel palazzo presidenziale a Santiago del Cile, portando al governo il generale Augusto Pinochet che instaurò una dittatura militare. I suoi sostenitori si riferiscono a lui come
Compañero Presidente (“Compagno Presidente”) e lo ricordano come uno dei pochi rivoluzionari non violenti.
Via E. “Che” Guevara – Ernesto Guevara de la Serna, più noto come Che Guevara, el Che (Rosario,14 maggio 1928 –La Higuera, 9 ottobre 1967), è stato un rivoluzionario, guerrigliero, scrittore e medico argentino. Guevara fu membro del Movimento del 26 di luglio e, dopo il successo della rivoluzione cubana, assunse un ruolo nel nuovo governo, secondo per importanza solo a Fidel Castro. Dopo il 1965, lasciò Cuba per attuare la Rivoluzione popolare in altri Paesi, prima nell’ex Congo Belga (ora Repubblica Democratica del Congo), poi in Bolivia. L’8 ottobre 1967 venne ferito e catturato da un reparto anti-guerriglia dell’esercito boliviano – assistito da forze speciali statunitensi costituite da agenti speciali della CIA – a La Higuera, nella provincia di Vallegrande (dipartimento di Santa Cruz). Il giorno successivo venne ucciso e mutilato ai polsi nella scuola del villaggio. Il suo cadavere – dopo essere stato esposto al pubblico a Vallegrande – fu sepolto in un luogo segreto e ritrovato da una missione di antropologi forensi argentini e cubani, autorizzata dal governo boliviano di Sanchez de Lozada, nel 1997. Da allora i suoi resti si trovano nel Mausoleo di Santa Clara di Cuba.
Via S. Maria
Piazza U. Saba – Nato a Trieste nel 1883 da padre cristiano che abbanonò la madre, ebrea, prima della sua nascita (di qui il ripudio del cognome Poli e la scelta del cognome ebraico), Saba ebbe fin dall’infanzia diretta esperienza della conflittualità della vita, essendo entrato a far parte di una minoranza oppressa. Dopo aver lavorato presso una ditta commerciale, decise di dedicarsi alla poesia e si trasferì a Firenze, nel 1905, con un atto che denotava la scelta della cultura italiana (Trieste faceva parte, allora, dell’Impero astro-ungarico). Qui pubblicò il suo primo libro Poesie 1911, ma non ottennne successo.
Ritornato a Trieste dopo la Grande Guerra, Saba acquistò una libreria antiquariache divenne anche la casa editrice delle sue numerose raccolte poetiche, conferite poi, nel 1945, in una edizione presentata come definitiva, del Canzoniere, che fu però, dopo la pubblicazione di ulteriori raccolte, ampliato nel 1948, nel 1951 e, dopo la sua morte, nel 1961. In prosa pubblicò Scorciatoie e raccontini, che è anche un’ interessante commento delle proprie liriche, e un romanzo incompiuto, Ernesto, pubblicato postumo nel 1975.