Barone Athanase de Charette de la Contrie
Nasce a Nantes, Francia, il 18 settembre 1832 da una famiglia imparentata col conte di Chambord. Entrato nel 1846 nella scuola militare di Torino, ne esce col grado di sottotenente nel 1848, dal 1852 al 1859 è al servizio del duca di Modena come sottotenente poi come tenente. E’ uno dei primi ufficiali ad accorrere nel 1860 in difesa del Pontefice col grado di capitano della prima compagnia del battaglione Tiragliatori Franco-Belgi. E’ ferito nel combattimento di Castelfidardo ad una mano ed alla coscia sinistra. Nel gennaio del 1861 passa agli Zuavi ed è nominato maggiore il 16 marzo. Negli anni 1865-1867 si occupa con rara perizia ed ottimo esito della repressione del brigantaggio nel Lazio meridionale, ottenendo il grado di tenente colonnello (12 dicembre 1866).
Comandante della terza zona territoriale (Tivoli e Comarca ) si scontra con le colonne di Menotti Garibaldi, del Blenio ed di altri riconquistando (18 ottobre 1867 ) Nerola importante posizione strategica; ivi viene travolto dal proprio cavallo ucciso. E’ uno dei protagonisti della vittoriosa giornata di Mentana; per la seconda volta, ucciso il cavallo da una palla nemica, cade riportando lievi ferite. Nel settembre 1870 dirige la ritirata delle truppe pontificie che occupano la provincia di Viterbo riuscendo a rientrare a Roma con tutti i suoi uomini; partecipa alla difesa della città il 20 settembre. Il suo operato suscita l’ammirazione del generale Bixio che, non sapendo capacitarsi di un rientro così fortunoso, chiede al de Charette lo schizzo topografico del percorso seguito. Nella notte tra il 19 e il 20 settembre comanda, sulla sinistra del Tevere, il secondo settore della terza zona di difesa con fronte che si estende da porta Maggiore all’anfiteatro Castrense, a porta S. Giovanni in Laterano, al rientrante della Ferratella (porta Metronia). Dopo la caduta di Roma si reca in Francia per combattere i prussiani costituendo la Legione Volontari dell’Ovest, di cui diviene comandante il 7 ottobre 1870 col grado di tenente colonnello. Combatte valorosamente a Brou (25 novembre 1870), a Patay e all’assalto del villaggio di Loigny (2 dicembre 1870) dov’è ferito ad una coscia ed ancora una volta ha il cavallo ucciso. E’ alla vigilia di questa battaglia che la Legione adotta una nuova bandiera con l’emblema del Sacro Cuore di Gesù, consacrandosi ad esso. Viene nominato generale di brigata il 17 gennaio 1871.
Alla fine delle ostilità rifiuta l’elezione a deputato all’Assemblea Nazionale per il dipartimento di Bouches-du-Rhone. Muore nel suo castello delle Basse-Motte, Chateauneuf, Ille-et-Vilaine il 9 ottobre 1911, rimpianto da tutti i suoi soldati. E’ indubbiamente uno dei più valorosi combattenti dell’esercito pontifici, il più conosciuto e rappresentativo dei volontari francesi; il generale Cadorna stesso ne riconosce il valore nella sua La liberazione di Roma del 1870 ammirandone “l’aspetto franco, militare, spigliato, dotato delle qualità che costituiscono il vero gentiluomo”. La sua famiglia aveva dato alla stessa causa altri tre fratelli: Alain, capitano degli Zuavi, Ferdinand, sottotenente del medesimo corpo, Louis, maresciallo d’alloggio indi sottotenente dei Dragoni della Legione Volontari dell’Ovest.
Era insignito della croce di cavaliere dell’Ordine Imperiale di Francesco Giuseppe d’Austria, della commenda dell’Ordine Piano, della croce di cavaliere dell Legione d’Onore, della gran croce dell’Ordine di Francesco I di Napoli, della commenda del S.M.O. Costantiniano di S. Giorgio e dell’Aquila Estnse, della gran croce dell’Ordine di S. Gregorio Magno e decorato delle medaglie Pro Petri Sede in oro, Fidei et Virtuti, Benemerenti.