Ufficiale in alta tenuta,
decorato con la placca di San Gregorio Magno, 1839.
Nei confronti del periodo ’19 -‘20 i cappelli sono diventati più piccoli. La ricca marsina rossa, intensamente decorata di serti di foglie d’oro denota la grande uniforme. Evidenti segni distintivi dell’ufficiale: le spalline di frange e di granoni d’oro, gli imponenti galloni d’oro sui paramani e sul collo di color celesti, le cordelline folte spesse, la fascia di seta con grandi nappe di granoni d’oro alla vita, la dragona, le grandi e morbide penne di struzzo bianche, il gallone d’oro del cappello di punto di Spagna con i granoncini pendenti dalle punte; sotto la fascia, non visibile si portava, dagli ufficiali, anche la cinta ricamata. I guanti sono bianchi e senza paramani. La divisa di mezza gala l’ufficiale la porta blu, con il pennacchio nero e senza ricami d’oro sul petto.
La truppa, per modo di dire, in gala ha pennacchio meno grande e gallone d’oro più sottile e liscio al cappello; marsina rossa con alamari, ghiglie più sottili, larghi alamari sul petto, un alamaro d’oro sul collo e sui paramani celesti bordati da filetto d’oro, spalline del 1824 secondo il criterio del 1805, guanti giallini con paramani e forse, secondo alcune riproduzioni, con bandoliera e cinta in pelle rovesciata. Nella mezza gala variava solo l’abito, che era blu e il pennacchio che aveva penne nere. Nella giornaliera il cappello perdeva il gallone d’oro, per quello nero, l’abito blu era ad un petto filettato di rosso, i bottoni d’oro, la bandoliera e la cinta e i guanti con paramani e i tiranti della sciabola di cuoio nero, i calzoni erano celesti. Nella tenuta di quartiere le differenze dalla giornaliera erano nel berretto, nella marsina che aveva falde più corte (caracò) e nei calzoni celesti lunghi e larghi sostituiti d’estate da quelli di tela russa bianca.