Abbazia S. M. Rotis
Nei pressi della frazione di Braccano, circondata dai monti del massiccio del San Vicino, si erge ancora l’antica abbazia di Santa Maria de Rotis, in un deplorevole stato di abbandono e ridotta a stalla per ovini. Poco si sa della sua storia poiché i numerosissimi documenti conservati nell’archivio andarono persi in un incendio avvenuto nel secolo XVIII. Nel 1195 si ha prima notizia di un abate di Santa Maria de Rotis, ma la sua fondazione è da ascrivere sicuramente ai secoli precedenti, poiché all’epoca il monastero era già al massimo dello splendore.
L’ordine religioso dei Benedettini si insediò nelle nostre zone intorno all’ XI secolo e già nel XII secolo si hanno documenti di donazioni a monaci farfensi che cercavano di sfuggire alle invasioni ricorrenti rifugiandosi tra le colline e le montagne dell’Appennino.
Lo storico Ottavio Turchi, ne “La chiesa di Camerino”, testo edito nel 1762, alla pagina 134, ricorda che i monaci seguaci di San Bebedetto di Norcia nel Medio Evo si stabilirono a Santa Maria de Rotis, presso Braccano, nel territorio matelicese.
Il primo documento relativo all’abbazia risale al 1195: vi compare il nome dell’abate Ubaldo.
Pergamene risalenti al XII secolo indicano che sotto la sua giurisdizione erano i monasteri di San Claudio di Acquaviva, San Giovanni de Foro, San Giacomo, sempre nel territorio matelicese.
All’anno 1210 risalgono testimonianze di quattro contratti di enfiteusi, stilati “in claustro Roti”: è abate “Dominus Ubaldus abbas monasterii Roti” che agisce “cum consensu et voluntate monacorum suorum”; gli succederà “Dominus Bonomus”.
Qualche notizia, circa la fiorente vita della Abbazia, si ricava da un documento conservato nell’archivio comunale di Matelica, relativo all’anno 1500: si tratta degli atti di un Processo tra la stessa e la Comunità di Matelica per il possesso di alcuni boschi (De Monte de Pagliano prope Abbatiam de Roti qua itur Cingulum).
La zona è descritta come ricca di legname;infatti, fino a pochi decenni fa, vi si trovavano numerose carbonaie.
Il Monastero di Roti, fino al 1700, è stata meta di grandi festeggiamenti in onore della Vergine, il 15 agosto, essendo la Chiesa intitolata, come è confermato da documenti del 1600, a Santa Maria delle Grazie, titolo che ora è proprio della Chiesa di Braccano, dove si trova una antica statua lignea della Vergine con il Bambino, recentemente restaurata, forse collegata alla vita religiosa ed artistica dello stesso Monastero.
Il luogo in cui si trova il monastero è ameno e rappresenta un inno alla bellezza della natura.